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  • ANTISEMITISMO E ANTISIONISMO

    È vero che antisionismo e antisemitismo sono sinonimi? È vero che chi critica la politica israeliana lo fa per odio nei confronti degli ebrei?

    Da decenni la propaganda israeliana e i sostenitori del sionismo utilizzano questi argomenti per mettere a tacere i difensori dei diritti umani e il movimento di solidarietà con il popolo palestinese. Lo scopo è quello di attaccare gli oppositori obbligandoli a difendersi da un’accusa infamante e nel contempo sviare l’attenzione da quanto avviene concretamente in Palestina. Dal 7 ottobre in poi, gli attacchi non hanno risparmiato le maggiori istituzioni e ong per i diritti umani e neppure personalità e organizzazioni ebraiche che denunciano le politiche israeliane.

    Amedeo Rossi analizza dunque, tra le altre, le tesi di quei giornalisti e accademici che considerano l’antisionismo una forma di antisemitismo, ne critica le asserzioni a partire da due concetti centrali nella loro narrazione: Israele come “ebreo collettivo” e l’esistenza di un “nuovo antisemitismo” attribuibile alla sinistra.

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  • ONDE DI TERRA IN PALESTINA

    La pubblicazione di Onde di terra in Palestina, dà nuovo impulso alla letteratura palestinese di denuncia in questi giorni in cui continua il massacro a Gaza e in Cisgiordania. Attraverso la scrittura innovativa di Ibrahim Nasrallah i lettori percorrono gli scenari che, nel corso di un viaggio, preludono allo scoppio dell’intifada, la rivolta popolare palestinese che, come suggerisce il titolo, ricorre a ondate.

    Si tratta, ricorda qui Simone Sibilio nella Postfazione, «di un’opera ibrida, in cui l’input narrativo (…) ben si accorda con l’idea di elaborazione di un testo aperto, inglobante più stili, registri o persino generi».

    I personaggi sono tipi umani, palestinesi e israeliani, tra i quali il bambino che affronta il carro armato con una pietra in mano, l’adulto che col liuto e il canto vuol vedere il mare di Palestina, la donna, giovane o vecchia, ben radicata nella terra degli olivi e il soldato israeliano dedito al suo compito di uccidere.

     

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  • MARIA DI GAZA

    Il titolo, Maria di Gaza, sintetizza i diversi temi che la raccolta percorre: il dolore delle donne, quello maggiore quando è il loro figlio a morire, come è esplicitato nel richiamo a Maria, quello dei bambini e degli uomini vaganti tra le macerie delle proprie case.

    Nato in un campo profughi, il palestinese Ibrahim Nasrallah (Amman, 1954), è autore di numerose raccolte di poesia, romanzi, saggi e articoli, molti di questi tradotti in diverse lingue. È tra gli scrittori più letti in lingua araba e vincitore di numerosi premi. In italiano sono stati pubblicati i romanzi, Febbre (Edizioni Lavoro, 2001), Dentro la notte (Ilisso, 2004), Onde di terra in Palestina (Edizioni Q, 2024), e le raccolte poetiche, Versi (Edizioni Q, 2009) e Specchi degli angeli (Edizioni Q, 2019).

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  • HO ANCORA LE MANI PER SCRIVERE

    “Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza” raccoglie 222 testi di numerosissimi autori di Gaza, scrittori, poeti, giornalisti o semplici cittadini. Il sottotitolo dell’originale sottolinea che si tratta di testimonianze min dakhil Ghazza (“dall’interno di Gaza”), cioè scritte da palestinesi che vivono nella Striscia. Diffuse perlopiù dai social networks, sono riportate in ordine cronologico, coprendo un periodo che va dall’ottobre del 2023 fino al settembre 2024. Mutuando un’espressione tipica del linguaggio militare, esse sono state composte a “distanza zero” dal teatro degli eventi che li vedono coinvolti, non da semplici spettatori, ma da attori, testimoni oculari, auricolari e con tutti gli altri sensi, sensazioni ed emozioni.

    IL RICAVATO DEL LIBRO ANDRA’ A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE DI GAZA, ATTRAVERSO L’ASSOCIAZIONE “GAZZELLA”, CHE STA DISTRIBUENDO PANE, ACQUA, MEDICINALI, GENERATORI DI CORRENTE NELLA STRISCIA.

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  • SONO NATO LÌ. SONO NATO QUI

    Murid al-Barghuthi (Deir Ghassane, 1944 – Amman, 2021), nel giugno del 1967 studiava all’Università del Cairo quando Israele; l’occupazione della Cisgiordania nel corso della Guerra dei Sei Giorni, lo costrinse […]

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  • MEMORIE DI GERUSALEMME

    Dalla Prefazione  di Edward W. Said:

    Il libro di Sirin Husseini Shahid è un tesoro di storia e di umanità, composto da frammenti, come un mosaico, molti dei quali gradevoli, gioie fugaci, e poi da dolori, più duraturi, disposti con tenero profondo rispetto, con la speranza, in prospettiva, che siano utili a educare o meglio a sedurre il lettore il quale, in assenza di questo racconto, non saprebbe niente di quel mondo per molti versi oggi perduto. È una testimonianza personale, senza dubbio, ma è anche letteratura: informale, umana, sincera, generosa ed eloquente. È a partire da questo tipo di materiale di vita che si costruirà il futuro della Palestina, un materiale che durerà a lungo e che sarà utile per obbiettivi ben più grandi di quanto Sirin, nella sua modestia, avrebbe mai pensato. Per tutto questo il libro merita di trovare un posto nell’archivio della memoria, accanto ad altri memoriali, in modo che né l’amnesia, né la cancellazione, né ciò che si ritiene ‘progresso storico’ possano mai più ignorare quelle esperienze di vita vissuta che qui si raccontano.

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